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22 04 2013 | Rimini | Privatizzazione Aeradria, Vitali a caccia di investitori con Eurafrica

Lunedì, 22 Aprile 2013

tortora-scuro

Rimini | Privatizzazione Aeradria, Vitali a caccia di investitori con Eurafrica 

Si chiama Eurafrica merchant spa, è una società di consulenza, “un fondo che principalmente si occupa di immobiliare”, con sedi a Roma, Milano, Parigi, Montecarlo, Ginevra e Tripoli. Ha avuto dalla Provincia di Rimini il mandato (dietro apposito atto del 16 aprile) di proporre entro il 3 maggio un piano industriale per lo sviluppo dell’aeroporto Federico Fellini di Rimini e San Marino (in dibattimento al tribunale di Rimini il concordato in continuità per salvare la società di gestione, Aeradria, di cui la Provincia è socio di maggioranza, dal fallimento). La proposta di Eurafrica servirà alla Provincia, qualora la trovi interessante, a dare il la a un vero e proprio bando per la privatizzazione del Fellini, un bando, cioè, teso “all’individuazione di investitori che possano supportare l’attuale compagine societaria nello sviluppo dell’infrastruttura migliorandone il posizionamento in ambito nazionale ed internazionale”.


“Viaggiamo spediti verso una proposta nuova – annuncia il presidente Stefano Vitali, da tempo in trattativa con Eurafrica e altri tre privati – che ci servirà per avere la misura di quanto il Fellini possa valere”. La prima ammissione del presidente è quella di cercare investitori fuori dai confini locali. “E’ importante uscire dalla palude e cercare fuori qualcuno che ci dica quali mete possiamo realisticamente raggiungere”. E parla di “un virus positivo che magari arriverà da fuori a curarci. Sono troppe le influenze negative che arrivano dal nostro territorio. Stiamo cercando una ventata di freschezza che ci aiuti a togliere dalle mani del pubblico un’infrastruttura importante come il Fellini, soprattutto dalle mani di una Provincia che sta per scomparire”.


Il primo obiettivo del bando sarà quello di potenziare la proposta del concordato. “Noi soci con le nostre forze riusciamo a garantire 540mila passeggeri. E’ evidente che non bastino a sostenere lo sviluppo dell’aeroporto”, dice il presidente. Ci vogliono investitori privati dunque che quel numero lo facciano crescere. A chi gli chiede conto dei tempi lunghi che porteranno al bando Vitali risponde che “non potevamo permetterci andare verso una gara deserta, avrebbe dequalificato lo scalo”. Dunque questo il motivo dei mesi di trattative segrete e mal digerite dai creditori, quelli che il concordato dovranno accettarlo.


Vitali non se la sente di sparare sul cda di Aeradria. “Siamo alla fine di un ciclo. Il cda è in scadenza a settembre – dice il presidente – ed è chiaro che se arriveranno degli investitori vorranno dire la loro. Per il momento noi lavoriamo insieme alla società per raggiungere quello che in ordine di tempo è il primo obiettivo: essere ammessi al concordato e far passare laprocedura. Rispetto ad Aeradria vorrei comunque precisare che se è vero che l’aeroporto è stato in grado di generare un indotto pari a oltre 800milioni di euro lo deve alla presente gestione”.


Rispetto ai rapporti con San Marino Vitali ammette di “non avere da un po’ di tempo molte informazioni dirette dal Titano, realtà con cui abbiamo interessi complementari. A noi interessano i passeggeri, loro fanno un altro tipo di business. Sono uno stato e hanno con l’Italia anche rapporti a livello nazionale. La mia speranza è far convergere gli interessi, ma per tanti motivi questo fino ad ora non si è verificato”. San Marino partecipa in Aeradria con il 2,97 per cento in mano alla Camera di commercio.


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